Solidali…o fratelli ?

In occasione della pubblicazione dell’Enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco, è interessante rileggere quanto detto da padre Joseph Wresinski sulla fraternità nel 1985.

“Piuttosto che parlare di solidarietà, preferisco parlare di fraternità. Chi dice fraternità, dice anche uguaglianza profonda, inerente alla natura stessa dell’uomo. Essere fratelli, è essere legati gli uni gli altri mediante il sangue, lo spirito, il cuore… mediante Dio stesso. Essere solidali, è essere legati intorno ad un problema, per risolverlo, nella rivendicazione indirizzata a terzi o contro terzi. Così, nel sindacalismo, le persone sono solidali per strappare dei diritti al patronato o allo Stato. Questi diritti, certamente, sono legittimi. Il mio cammino però non è questo. Preferisco entrare in un riconoscimento profondo gli uni degli altri, perché tutti noi abbiamo il diritto di essere alla stessa tavola, all’uguaglianza a questa tavola. Non si discute il posto di un fratello alla tavola comune; altrimenti lo si nega, il che costituisce l’atto più grave che possa raggiungere l’altro. Solidali, gli altri rimango altri, estranei. Fratelli, gli uni e gli altri si ritrovano all’uguaglianza, perché si riconoscono di uno stesso Padre, figli insieme di quel Padre che li ama. Solidali, si stabiliscono con gli altri dei rapporti da colleghi, da compagni. Fratelli, si è legati dalla vita stessa, tramite Colui che ci ha dato la vita, e ci riunisce naturalmente; si condividono gli stessi diritti, perché si condivide la stessa origine”.
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