La Carità nel Quarto Mondo, un progetto da costruire

Fede, speranza e carità nel Quarto Mondo – sembra proprio che la nostra meditazione ci porti nel più profondo di ciò che può essere il deserto umano, nello stesso tempo in cui ci svela le meraviglie più grandi che l’ umanità può rivelare sulla presenza di Dio nel mondo.

Abbiamo cercato la fede e ne abbiamo trovato i balbettii nell’ incavo di un’ esistenza devastata. Niente più sembrava permettere agli uomini di credere in una persona qualsiasi. Eppure eccola che risorge come un fiore che rifiuta di morire e che rifiorisce ostinatamente nel cuore di un deserto.

Abbiamo cercato la Speranza e non l’ abbiamo trovata. Abbiamo trovato però come un’ attesa sotterranea nell’ eterno ricominciare che queste vite rappresentano, nella loro speranza insensata ad ogni nuovo incontro, nel loro rifiuto accanito di rinunciare alla loro dignità.

E sappiamo – poiché la nostra fede ce lo dice – che è là il mistero che non abbiamo meritato di comprendere: cioè che al di là di tutti gli scoraggiamenti, di tutte le disperazioni, Dio parla a questi uomini. Che Egli parla loro singolarmente, e che la nostra Speranza non può che aiutare la loro a scaturire.

La nostra meditazione ci fa intravedere degli abissi che abbiamo creato, lasciando perdurare la miseria. E ci rivela la risposta di Dio che è di colmarli, di volere che là, precisamente, siano poste le fondamenta del Regno. Ci rivela l’ appello di Dio a scendere con lui nell’ abisso per partecipare all’ opera. Non siamo però al termine del nostro cammino. Ci resta da cercare, nel Quarto Mondo, quella che san Paolo ha chiamato la più grande delle tre virtù: la carità.

La storia della famiglia Armand è di quelle che non si raccontano. Non che sia fondamentalmente differente da quella di altre famiglie del Quarto Mondo, ma, tra le disgrazie che formano la trama della vita sottoproletaria, gli Armand sembrano accumulare quelle che più rischiano di fare colpo. E non è bene raccontare storie “sensazionali” sulla miseria. Esse ci toccano l’ epidermide e, sembrando troppo eccezionali, non ci incitano ad interiorizzare più profondamente la condizione di coloro che ne sono colpiti.

Se vi propongo ciononostante di mettere la famiglia Armand al cuore della nostra meditazione, è perché si è trovata là, sulla mia strada.

(…)

Nel 2017, il libro “I Poveri, incontro del Vero Dio“, è stato pubblicato dalla Jaca Book (Milano) con una nuova traduzione di Giovanni Agnoloni

Leggere Scaricare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *