L’ingiustizia dell’ignoranza

“Qualche tempo fa mi venne chiesto di fare una dedica su un libro di poesie, e come dedica ho scritto: “Sono geloso”. Sono geloso di tutti quelli che hanno potuto, nella loro gioventù, scoprire Beethoven, scoprire Mozart, o altri, per me non è stato mai possibile ed è per questo che durante tutta la mia vita, ho voluto che i bambini imparassero a conoscere l’arte, la poesia, la bellezza. I poveri non sono gelosi dei ricchi per la loro ricchezza. Un bambino mi ha detto: “I ricchi sono talmente oppressi da tutto quelle che hanno che non possono essere che infelici”! Ma credo che sia piuttosto l’ignoranza che li rende gelosi; subiscono e soffrono a causa dell’ignoranza nella quale sono stati tenuti. Tutti quelli con cui ho parlato a lungo e che si sono aperti con me, mi hanno sempre detto la stessa cosa: “A noi non è stato insegnato nulla, siamo degli sciocchi, siamo sciocchi”. Si resta sciocchi e poi ci si chiude nella stupidità. E’ una cosa molto grave. L’ingiustizia della privazione è spaventosa, ma l’ingiustizia dell’ignoranza è certamente il più grande dei mali che si possa fare a qualsiasi persona. E’ l’ingiustizia estrema perché significa privare le persone della partecipazione alla vita del mondo, alla conoscenza degli esseri, delle cose, degli avvenimenti, di tutto. E’ privare le persone della conoscenza di Dio. E’ spaventoso, spaventoso, spaventoso, è l’ingiustizia estrema, è la più grande ingiustizia. Per questo il Movimento ha sempre insistito con i volontari di lottare, perché i bambini, fin dall’infanzia, ricevano il massimo possibile, perché possano approfittarne e svilupparlo per potersi permettere ,domani, di avere une spirito chiara, un linguaggio comprensibile e, di fatto, sentirsi esistere di fronte agli altri”.

Intervista di Claudine Faure nell’ottobre 1987 (Estratto).

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