La nostra lotta politica: eliminare la miseria!

La nostra lotta politica, al di là delle nostre ideologie e delle nostre appartenenze di classe, concerne l’eliminazione del sottoproletariato.

Perciò dobbiamo mantenere il sangue freddo e lo spirito critico difronte alle sollecitazioni dei partiti politici e dei loro apparati.

Sappiamo, perché ce l’ha insegnato l’esperienza, che i sottoproletari non vengono presi in considerazione nei progetti sociali che ci vengono proposti, che nessun partito, né sindacato, né associazione, né chiesa si pone come obiettivo primario l’eliminazione della miseria; nessuno dichiara la volontà di eliminare l’esclusione del Quarto Mondo, e ancora meno la volontà di fare tesoro della propria esperienza per costruire una società che sia infine giusta, liberatrice e fraterna.

Quindi non si tratterà soltanto di chiedere ai politici di prendere degli impegni in occasione della campagna elettorale che sta per iniziare (…), ma di batterci là dove siamo per far riconoscere la legittimità della nostra opposizione alla miseria, per creare e organizzare dei gruppi di pressione che vigileranno affinché gli eletti si impegnino nei confronti del Quarto Mondo per l’eliminazione della sua condizione e affinché essi mantengano le loro promesse dopo le elezioni.

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