La Speranza nel Quarto Mondo : un’ illusione ?

Non è nei sobborghi del Quarto Mondo che avremmo trovato la stalla ed anche il Golgota, se il Figlio di Dio si fosse fatto uomo nel nostro tempo?

“Questo Natale”, diceva il Sig. Beauchamp, che è stato al cuore della nostra prima meditazione, “questo Natale in cui non avevo nulla da dare ai miei figli, in cui la tavola era vuota come tutti gli altri giorni, questo Natale fatto di umiliazione e di indigenza, è forse questo l’ Incarnazione”.

La sua solitudine, la sua sofferenza muta per i figli, per la moglie che non ne può più, non sono forse anche questo il Golgota?

Rivelazione di una fede nascosta nel fondo dell’ uomo, ma che appare come un abbaglio improvviso, davanti al quale rimaniamo interdetti, perché non osavamo aspettarcelo. Questa fede diviene però un progetto di vita, può trasformarsi in un progetto di eternità? Diviene il progetto di Dio e per conseguenza Speranza?

Per meditare sulla Speranza, sulla possibilità della Speranza nel Quarto Mondo, proseguiremo il nostro cammino con un’ altra famiglia amica.

Qualche giorno fa, ho rivisto il Sig. Martin. E’ invecchiato dal tempo in cui, tutti e due, abitavamo in una “città immondezzaio” della grande periferia parigina, su un altopiano battuto dal vento, a cui non portava che una strada fatta di solchi e fango. Il Sig. Martin aveva allora trent’ anni, e la sua famiglia non contava che tre bambini.

Lavoratore agricolo, è passato di fattoria in fattoria senza arrivare a far vivere la sua famiglia. E’ per questo che ha lasciato la terra ed ha errato di borgo in borgo, di città in città, nella speranza di ottenere un lavoro e di guadagnare da vivere per sé e per i suoi. A Parigi però non ha trovato l’ alloggio: si sono arenati in una camera ammobiliata; i suoi figli sono sistemati al brefotrofio. Non sopportando più di essere separato dai suoi figli, ha bussato un giorno alla porta del Soccorso cattolico; è accolto in un centro, poi inviato nella “città di emergenza” di N… Da una camera ammobiliata ad un centro di accoglienza, poi in un alloggio “di emergenza”, il Sig. Martin riesce finalmente a stabilirsi in questo luogo al di fuori dei sentieri battuti dagli uomini. E’ là che l’ ho incontrato e che, reciprocamente, ci siamo stimati.

(…)

Nel 2017, il libro “I Poveri, incontro del Vero Dio“, è stato pubblicato dalla Jaca Book (Milano) con una nuova traduzione di Giovanni Agnoloni

Leggere Scaricare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *