“Ho pensato che gli uomini di ogni tempo avevano calpestato, disprezzato, rubato la vita e l’amore dei poveri e dei vinti perché ignoravano il valore della natura umana.
In ogni tempo fu come una sorta di fatalità, fino ad un certo venerdì.
Fino a quel venerdì a Gerusalemme, quando un uomo si è levato di fronte all’umanità per protestare e rifiutare a rischio della propria vita.
Aveva scelto, volontariamente, di vivere e di morire come loro, i poveri e i vinti. Come loro, incompreso, sminuito, vinto, affinché il Padre non potesse mai dimenticare, affinché gli uomini non potessero più accettare come una fatalità la loro disperazione e la loro umiliazione”.
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