Domani sarà diverso

Estratto di “Parole per il domani”, Città Nuova, Roma, 2001, pagine 113-114

Domani sarà diverso…

Come descrivere l’angoscia di quelle famiglie alle quali, in pieno inverno, l’amministrazione ha tagliato il gas e la luce, togliendo così ogni fonte di calore alla casa ?

In una di quelle famiglie, il più piccolo ha solo quindici giorni. La madre non riesce a riscaldarlo, di notte. Ad accoglierlo durante il giorno sono i vicini, per farlo stare un po’ al caldo. Il più grande ha tre anni. Ieri, nel freddo della casa, la mamma ha dovuto lavarlo con l’acqua appena intiepidita da un fornellino da campo. Il bambino piange, trema di freddo e di paura. La vicina vorrebbe prenderlo sul suo petto, stringerlo forte, ma non osa, mi dice, a causa dei propri figli. « Sono anche capaci di dirmi : lascialo, è sporco, puzza ! »

Forse, quelli che staccano il gas e la luce non pensano a queste cose : al freddo dei bambini, alla disperazione delle madri che non possono riscaldare i figli, che non possono accogliere festosamente il padre dopo una dura giornata passata a cercare lavoro.

Quest’inverno ho conosciuto delle famiglie alle quali avevano tolto anche l’acqua. E mi ricordo di Madame Planque che diceva : « Non avevamo più riscaldamento, né elettricità, ma resistevamo. Il giorno in cui hanno tolto l’acqua, però, è stata la fine, non si poteva cadere più in basso ».

Quando manca l’acqua, abbiamo un’idea dello smarrimento delle mamme non possono lavare i figli, usare il bagno, cucinare ? » « Possiamo mangiare solo panini ! » diceva una donna nella sua disperazione. E poi come lavare i piatti, fare il bucato o pulire la casa ? Ma, soprattutto, come rimanere puliti e sentirsi bene ?

In un quartiere vicino, una donna, ingannata dalla mitezza del tempo, mi diceva in quella fine di gennaio : « Adesso, che la primavera è arrivata, sarà meno duro ! ». Quella madre credeva sinceramente che le belle giornate erano tornate : lo voleva. Il mondo della miseria crede sempre che domani sarà diverso. Anche io, con loro, lo credo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *