Il destino dell’America

A qualche giorno dell’elezione presidenziale negli Stati Uniti, è interessante rileggere come padre Joseph Wresinski vedeva il destino dell’America.

«Il vostro popolo è nato, è sorto dalle famiglie che nel corso degli anni si sono sollevate contro la miseria e l’oppressione. L’orgoglio e il coraggio dei vostri antenati scorrono nelle vostre vene. Per questa ragione l’America ha un formidabile destino di essere simbolo di libertà, di giustizia e di pace.

L’America non è sempre stata fedele al proprio destino ; ma quando l’America tradisce, il mondo intero ne viene toccato e soffre e i poveri ne sono umiliati e smettono di sperare perché si trovano allora senza terra di libertà. L’America non può ignorarlo, non può dimenticarlo.

I popoli della miseria hanno gli occhi fissi su di lei. L’America ha la responsabilità di permettere a questi popoli della miseria di fissare un appuntamento con la libertà, la giustizia e la pace. Questo obbliga l’America a cambiare i suoi modi di vivere, di pensare, i suoi atteggiamenti, persino la propria sufficienza.

Non ha ricevuto la vocazione di essere il primo paese del mondo e il più ricco, ma di essere servitrice e difensore di tutti i poveri del mondo, ed in primo luogo dei poveri del proprio paese.

Distruggere la miseria è però prima di tutto incontrare degli uomini e delle donne. E andare a cercarli là dove essi si trovano, non per insegnare loro qualcosa, ma per apprendere da loto la verità delle nostre convinzioni, per apprendere da loro ciò che essi sono, ciò che essi si aspettano da noi affinché li aiutiamo a fare insieme ciò che essi desiderano.

Sappiate lasciare le vostre sicurezze come nel passato lo hanno fatto i vostri antenati. Andate dai più poveri del mondo, allora i più poveri avranno ragione di credere alla libertà, alla giustizia e alla pace».

 

«Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa – grida essa [la statua] con le silenti labbra – Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.»

Emma Lazarus

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